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MODIT e l’impatto della pandemia sull’abbigliamento da lavoro

MODIT Group e il 2020: cosa è cambiato?

Prima dell’autunno, MODIT Group aveva risposto a qualche domanda su quanto fosse cambiato il settore dell’abbigliamento professionale durante il 2020 (tutte le interviste allo staff qui) e di conseguenza anche la produzione dell’azienda torinese.

A distanza di qualche mese e dall’entrata in vigore di nuove misure per contenere i contagi da Covid-19, cosa è cambiato? Possono essere azzardati dei bilanci precisi circa il settore degli abiti da lavoro in Italia? Scopriamolo con l’intervista a Valerio Zamengo, CEO di MODIT Group.

Promemoria contatti

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Intervista a Valerio Zamengo, CEO di MODIT Group

Effetto lockdown

Come sta affrontando l’azienda Modit questo secondo lockdown?
«La MODIT e tutto il suo staff, fatto tesoro dell’esperienza di aprile e marzo, sta affrontando questa nuova ondata rafforzando protocolli e misure  utili a ridurre il più possibile i rischi in essere. Non possono essere tuttavia trascurate le rinnovate criticità imposte dalle restrizioni agli spostamenti, che si ripercuotono su tutti i settori produttivi. Le restrizioni derivate dal nuovo lockdown influenzano tutte quelle che sono le normali logiche lavorative specialmente in settori, come il nostro, in cui mal si adatta il lavoro agile e le soluzioni fornite dai market online».

Ci sono dunque differenze lavorative e professionali o di produzione rispetto al primo?
«Il primo lockdown ha arrestato oltre il 90% dei processi produttivi per un tempo limitato, fermando nella sostanza qualunque comparto produttivo. Questo nuovo lockdown invece pone sfide nuove in quanto le produzioni sono chiamate a resistere ed affrontare le nuove e varie criticità. Tra queste: protocolli e procedure a garanzia primaria della salute dei dipendenti, dei collaboratori e della clientela; riassetto organizzativo; riassetto produttivo; dilazione delle tempistiche burocratiche, programmazione problematica nel breve e medio termine, depressione finanziaria generalizzata. Resta di vitale importanza la possibilità di mantenere operativi i settori industriali italiani, nella speranza che possa esserci una più rapida e forte ripresa».

MODIT oggi

Qual è la condizione del mercato dell’abbigliamento professionale in questo autunno 2020?
«L’abbigliamento professionale, a differenza dell’abbigliamento civile, è a tutti gli effetti un settore indispensabile e maggiormente stabilizzato rispetto ai mutamenti di mercato. È logico che nel mondo del lavoro non si ragioni per compartimenti stagni. L’andamento del mercato e la possibilità di spesa stessa impattano direttamente sulla gran parte delle aziende nazionali e di settore».

Cambiamenti interni e nel settore

Qual è il settore lavorativo che più ha mantenuto invariate le richieste dei vostri capi?
«La maggior parte delle grandi amministrazioni, specie di trasporto pubblico su gomma e ferro e pubblica sicurezza, in quanto necessitano di continuo approvvigionamento avendo invariato organico dipendente operativo, con necessità di indossare capi corporate».

Ci sono stati cambiamenti per i dipendenti?
«I dipendenti e collaboratori devono continuare a seguire le prescrizioni generali di tutela ed i protocolli adottati all’interno dell’azienda, al fine di limitare il più possibile contatti interpersonali. Ogni ingresso in azienda, dal primo lockdown, è subordinato ad un rapido controllo della temperatura e registrato, al fine di tracciamento. Per i visitatori e collaboratori esterni vi sono collaudati percorsi obbligati e locali dedicati secondo le prescrizioni adottate internamente. All’infuori di queste limitazioni si è data la possibilità di applicare, ove possibile, il telelavoro pur dovendo rilevare la favorevole condizione garantita dagli  ampi spazi negli ambienti di lavoro dalla MODIT Group, tali per cui nei locali non vi sono più di tre postazioni ben distanziate. Pur osservando scrupolosamente queste misure la situazione espone l’azienda a subire anomale defezioni anche per cause indirette. Questa difficoltà ha fatto emergere fra i colleghi un forte spirito di solidarietà che ha generato un coinvolgimento positivo e quasi totale alle vicende dell’azienda».

MODIT Group guarda al futuro

Quali saranno i progetti dei prossimi anni?
«Sviluppare ed implementare le soluzioni tecnologiche ed informatiche in tutti i settori aziendali e specialmente per quelle operazioni di rilevazione misure che si effettuano presso le unità operative dei clienti. C’è un altro progetto che intendiamo affrontare. Vogliamo rivolgerci con maggiore importanza al mercato extranazionale, potendo oggi esportare il nostro know-how e la tradizione stilistica italiana che ci caratterizza».

C’è un progetto importante che Modit Group ha dovuto mettere in standby a causa della pandemia?
«Il periodo ha comportato la necessità di mettere in standby quelle che erano delle collaudate collaborazioni di sponsor della MODIT nel mondo sportivo nazionale, in quanto tali manifestazioni sono fortemente soggette alle misure di contenimento epidemiologico. Si è inoltre scelto di procrastinare i progetti di ottenimento di nuove certificazioni, su tutte quelle denominate green. Restiamo fiduciosi che si possa tornare presto ad investire in questi progetti che sono direttamente connessi alla crescita societaria verso tutti i suoi aspetti».

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